Archivio blog

lunedì 27 giugno 2022

23 giugno 2022 Sikanni Chief-Profet River, km 108

 23 giugno 2022 Sikanni Chief-Profet River, km 108

Diario di bordo - gio. 23 giugno 2022
In viaggio verso l'Alaska - 5a tratta: Calgary-Prudhoe Bay
9 tappa: Sikanni Chief-Profet River, km 108
Two is megl che one: sto cercando di accelerare il ritmo di scrittura del post per farvene avere due pronti pronti la mattina, profumati e fragranti come il pane appena sfornato.
Comunque spero e penso che il mio inglese sia migliore di quello di Accorsi nella pubblicità, anche se qui molti si mangiano le parole e spesso devo farmi ripetere il quesito un paio di volte.
Abbiamo passato perfettamente la prima notte wild, o quantomeno un po' più selvaggia del solito, anche se non ancora in campeggio libero... Contenti dell'esperimento cena liofilizzata, la mattina ci svegliamo riposati e pronti ad ingaggiare la tappa successiva, particolarmente lunga e quindi impegnativa, 200 km fino Fort Nelson. Usciamo dalla nostra cabin e... piove a dirotto, busso in quella di Sebastiano per salutarlo e ci chiede se partiamo o aspettiamo che spiova. Noi gli rispondiamo impavidi: giammai, si parte e allora lui dice, seppur poco convinto, "Vengo con voi". E mal cene incolse, alle 7.15 lasciamo il campeggio senza aver fatto colazione e comincia una lunga e dura salita che ci riporta sull'altopiano di ieri, quindi a quota mille sotto una pioggia a dirotto (e fredda) di quelle che te ne stai bene sotto le coperte. In più Sebastiano ci abbandona subito, ha un altro passo dato che è molto più carico di noi, e io penso alle maledizioni che in cuor suo ci ha riservato, dato che quasi sicuramente, senza il nostro stimolo a partire, avrebbe aspettato un poco
E invece siamo qui a spingere e sudare sotto una pioggia fredda, attorno ai 1000 metri di altezza, con 6 gradi di temperatura. Le foreste grondano e sono quasi schiacciare dal cielo nero, pesante, opprimente e noi lentamente procediamo in salita: abbiamo l'obiettivo di raggiungere l'unico punto di ristoro dell'intero percorso al km 22, a Buchinghorse River.
L'unico passatempo che mi sono inventato è quello di scrutare le macchine che incrociamo con la speranza (sempre vana) di non vedere in azione i tergicristalli. Capite come siamo ridotti?
Entriamo grondanti, dopo 2 ore di pioggia, e sembra di essere in un saloon del Far West, un vero posto di frontiera dove si fermano (ovviamente c'è l'immancabile pompa di benzina) sia i camionisti in transito che i viaggiatori in camper o motorhome. Tutti ci guardano come marziani, eppure sembrano tipi pronti a tutto, qualcuno addirittura col cappello da cowboy, ci svestiamo dagli impermeabili fradici e ordiniamo 2 colazioni abbondanti bacon and eggs con tutti gli annessi e connessi.
Ci tuffiamo dentro un paio di tazze di caffè brodaglioso ma meraviglioso e dopo poco ci sentiamo come nuovi.
Dopo una mezz'oretta ci raggiunge Sebastiano e chiacchieriamo tra noi e anche con gli avventori che vogliono tutti saper del nostro viaggio e della meta di questi marziani.
In questa società così motorizzata, e con distanze infinite, noi ciclisti siamo presi per dei visionari. Vedo che capiscono molto di più i gruppi di motociclisti che cercano anche loro riparo da questa difficile situazione...
Ripartiamo e per i successivi trenta chilometri gli scrosci si alternano ad intermittenza mantenendo costante una tavolozza che varia dal grigio al nero.
Eppure questa foresta sembra essere nel suo ambiente naturale, tipico e piace tanto anche a noi vederla così, bagnata, grondante ma viva.
Abbiamo l'impressione che sia pullulante di vita, si sentono infiniti richiami di uccelli, mi immagino che possa sgusciare dagli alberi da un momento all'altro Zanna Bianca.
Si procede con decisione ma la salita continua a farsi sentire e tra il freddo e la pioggia siamo costretti a correggere il tiro: ci diamo l'obiettivo di raggiungere almeno Profet River, 108 km, che in questa situazione comunque non sono pochi.
In più lungo la strada non esiste minimamente un riparo, una casetta, una baracca, un posto dove rifugiarsi o ripararsi dalla pioggia.
La nostra buona stella comunque torna a brillare perché il clima si scalda ed esce anche un pallido sole, attorno all'ottantesimo chilometro, che ci accompagna fino alla fine. Mangiamo un panino, acquistato precedentemente nel saloon, nell'unica area di sosta trovata lungo il percorso e facciamo in tempo a incrociare Jan, ciclista tedesco.
Quando si incrociano dei compagni di avventura viene naturale fermarsi, salutarsi e scambiare quattro chiacchiere e informazioni sui rispettivi viaggi. Lui viene da Nord, dai confini con l'Alaska e ci mostra orgoglioso dalla sua reflex i numerosi (e bellissimi) scatti che immortalano i molti bisonti (giganteschi!) e gli altrettanto frequenti orsi (tra cui anche un grizzly) incrociati a pochissimi metri. Insomma, al momento siamo gli unici a non aver incontrato né gli uni né gli altri. Al momento ci accontentiamo di una lepre e di una lince.... Siamo curiosissimi ma anche combattuti dalla paura. Chi vivrà vedrà.
Poco dopo altro cicloturista tedesco, che da Ancorage punta al Guatemala: buon viaggio Daniel Herbert!
Giungiamo a Profet River e ancora prima di trovare l'alloggio veniamo fermati da una macchina che si accosta e fuoriesce il guidatore, un americano di evidente origine indiana, che vuole sapere tutto di noi. Noi gli spieghiamo il progetto e allora ci fa una vera intervista, ripresa dal telefonino, poi ci vuole dare una benedizione e recita per noi una preghiera. Gli chiedo se è cattolico e risponde che è protestante e ci abbraccia e ci bacia. Quindi ci fa avvicinare ancora di più alla macchina dove ci presenta la moglie e le tre figlie grandi, poi insiste fino a costringerci ad accettare un'offerta per il nostro viaggio, per i nostri alberghi.
Quindi riparte salutandoci con la mano dal finestrino.
Restiamo imbarazzati e senza parole, nonostante le differenze di idiomi alla fine si parla tutti la stessa lingua.
Dati del giorno: km 109, tempo in bicicletta 6 ore e 12, media kmh 17,6, disl 812 metri. Km percorsi 1216.
 









 

Nessun commento: