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giovedì 16 giugno 2022

15 giugno 2022 1a Tappa: Calgary-Carstairs (km 60)-Red Deer

 15 giugno 2022 1a Tappa: Calgary-Carstairs (km 60)-Red Deer

 


Diario di bordo - 15 giugno 2022
In viaggio verso l'Alaska - 5a tratta: Calgary-Prudhoe Bay
1 tappa: Calgary-Carstairs (km 60)-Red Deer
Giornata da lupi, speriamo non da orsi. Ci svegliamo con Calgary in stato di emergenza per allerta meteo: acqua torrenziale, esondazioni e soprattutto un vento fortissimo, con folate a 55/60 kmh.
E noi cosa facciamo? Cominciamo a pedalare, dopo aver salutato definitivamente Cleto e Antonio che partono per l'Italia.
Abbiamo messo l'Alaska nel mirino, pur con parecchie preoccupazioni per le condizioni atmosferiche anche se al momento ha smesso di piovere.
Usciamo con qualche difficoltà dal groviglio di strade ad alta velocità tutt'attorno all'aeroporto e trovo pure il modo di restare senza pedivella. Incredibile, dopo meno di un chilometro si sfila e cade, evidentemente era già lasca e non ce n'eravamo accorti. Qualche imprecazione ma in 5 minuti Dino risolve. Si riparte e ci accorgiamo che moltissimi cartelloni lungo la strada sono stati divelti dal vento, come molti rami e addirittura qualche albero; in più siamo costretti a qualche guado nell'asfalto allagato. Insomma, situazione difficile, inimmaginabile, con folate improvvise che ci fanno pericolosamente ondeggiare, soprattutto quando colpiscono lateralmente. Impariamo a governare la bici con le ginocchia e col peso del corpo, assecondando o contrastando, a seconda dei casi, le forti spinte laterali.
Insomma, la velocità è ridottissima, è come essere perennemente lungo un passo dolomitico, ma le condizioni sono veramente avverse.
Capiamo subito che sarà impossibile completare la tappa, 140 km in queste condizioni sono assolutamente impossibili, saremmo già contenti di farne un centinaio.
Raramente ci era capitato una simile esperienza, nemmeno in Patagonia. Spingiamo con convinzione e concentrazione ma raramente riusciamo a superare i 14 kmh, a tratti si fa fatica a tenere i 10...
Non ci immaginavamo così le prime pedalate del viaggio ma nello stesso tempo ci immedesimiamo nelle prime tappe di Mauro, quando da Ushuaia ha risalito controvento l'Argentina, trovando condizioni simili. E noi lo sentiamo al nostro fianco, ansimare e sbuffare con noi, perché Mauro è sempre con noi, con me e Dino, è ancora in viaggio.
E con noi tre oggi sentiamo a fianco tutti i tantissimi amici che in questi anni hanno partecipato alla complessa organizzazione della spedizione.
Sto parlando dei compagni di avventura Teodros, Federico, Francesco, Alessio, Anacleto, Antonio ma anche degli indispensabili e infaticabili Marta, Massimiliano, Mirco, Marcello, Roberto, Loly e tanti altri che ci hanno spinto ad essere ancora in viaggio a far concentrare l'attenzione su un diverso stile di vita e sulle nostre S, Salute, Sicurezza Stradale, Salvaguardia dell'ambiente, Solidarietà.
Ci troviamo nella bucolica provincia dell'Alberta, tra distese di campi, cottage e allevamenti di cavalli.
Dobbiamo sempre tenere alta la concentrazione per contrastare la sbandate improvvise ma questo non ci impedisce di registrare il gigantismo dell'ambiente in cui ci troviamo: distese infinite, automezzi enormi che spesso trainano altri mezzi pesanti, caravan e motor home che non finiscono più quando ci sorpassano. Qui tutto è esagerato, a dire il vero anche il vento, e noi ci sentiamo dei lillipuziani con i nostri fragili mezzi. Non riusciamo nemmeno a parlarci tra noi tanto è il fragore del vento, ogni tanto interrotto da un gracidio di sottofondo delle rane che sguazzano nei continui stagni che fiancheggiano la strada.
L'obiettivo primario è di evitare la highway 2, a tre corsie e ci siamo quasi sempre riusciti. Il traffico non è intenso, passiamo per paesini rurali per poi pranzare, molto affaticati dal meteo, nella piccolissima Crossfield. Si riparte ma il vento non cessa, dopo ci diranno che ci sono state anche raffiche a 75 kmh, la nostra assomiglia sempre di più una lotta contro i mulini a vento. Chi di noi sarà Don Chisciotte e chi Sancho Pancha?
In compenso oggi incredibilmente non ha mai piovuto anche se siamo vestiti da pioggia, il cielo ha continuamente minacciato ma a tratti è anche apparso un timido sole. Almeno questo!
Dino, molto più leggero di me, soffre maggiormente le raffiche di vento: ecco uno dei rari vantaggi di pesare 90 chili!
Alle 15 giungiamo nel paesino di Carstairs dopo 60 chilometri giusti giusti, siamo visibilmente provati e soprattutto distantissimi dalla nostra meta: mancano 80 km. Che fare?
Rapido consulto e decidiamo di fermarci a dormire nell'unico motel del paese: domani si vedrà.
Bussiamo ma il gestore non c'è e al telefono ci dice che arriverà tra 4 ore.
Non abbiamo assolutamente voglia di passare 4 ore al freddo e facciamo un colpo di testa: ci facciamo aiutare dal vicino benzinaio, il pakistano Qamar, cortesissimo, a trovare un taxi che ci porta direttamente a Red Deer, cittadina dove abitava la tribù indiana del Piedi Neri. Risolviamo così il problema, sperando che il tempo sia più clemente e ci consenta sempre di pedalare.
Per oggi è andata così, pazienza, ma per come si erano messe la cose non c'erano alternative: vi assicuro che 60 chilometri in queste condizioni non sono stati pochi. 
 





 

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