venerdì 8 luglio 2022

27 giugno 2022 - Pit Stop Sanitario 3° giorno

 27 giugno 2022 - Pit Stop Sanitario 3° giorno

Diario di bordo - lun. 27 giugno 2022
In viaggio verso l'Alaska - 5a tratta: Calgary-Prudhoe Bay
Pit Stop sanitario: 3 giorno
Finalmente è fatta.
Non è stato semplice, devo ammetterlo: parlare di cose anche tecniche in una lingua di cui non possiedi appieno le sfumature, dialogare con persone che tendenzialmente biascicano le parole, scontrarti continuamente e ancora con i problemi assicurativi, per cui fino all'ultimo non sai se l'ospedale ha accettato la copertura o meno.
Tutte queste problematiche hanno fatto passare in secondo piano l'aspetto sanitario, che era invece di gran lunga quello maggiormente preoccupante, distogliendo tensioni ed energie.
Comunque alla fine sono stato visitato accuratamente, da personale disponibile e cordiale, da medici comprensivi e amichevoli, che hanno capito la situazione anche psicologica in cui mi trovavo, dopo l'interruzione forzata della nostra avventura verso il Grande Nord...
L'impressione positiva della struttura ospedaliera è ribadita dalla presenza di molte aree relax sia per pazienti, che per visitatori, che per il personale e addirittura da un negozio di una catena di hamburger e da una filiale di Tim Hortons, il re delle colazioni sane.
Poi cammini per i corridoi e ti imbatti in un paziente con tuta arancione tipo Guantanamo e lunga catena alle caviglie e ti ricordi subito che non sei in Europa...
Il medico mi dice che mi opererà utilizzando gocce di olio al silicone, una pratica più evoluta rispetto all'uso del gas (che mi avrebbe impedito di volare per 2 mesi) ma che ha di contro il fatto che tende a fare scendere la cataratta, almeno così ho capito, tanto che te la operano direttamente ancora prima di aggiustare la retina.
Torniamo all'opzione "two is megl che one". Ah, dimenticavo, entro sei mesi, in Italia, bisogna subire un'altra operazione per farsi togliere l'olio. Ma il risultato è decisamente migliore e si deve fare meno riposo. Insomma, scelgo questa opzione.
Dalle 7.15 di mattina, digiuno, faccio visite, controvisite, attese (sempre per risolvere il problema dell'assicurazione); in tutto questo il buon Dino mi aspetta fuori in macchina, dopo la multa di 50 dollari di ieri per aver parcheggiato in ospedale...
Dopo tre ore decidiamo che è meglio che torni in albergo mentre io comincio la fase preoperatoria: tra una cosa e l'altra vado sotto i ferri (o meglio, il laser) alle 13.45 e ci sto ben due orette, con la netta sensazione di aver avuto una anestesia totale da quanto ho dormito.
È fatta, torno in albergo con l'unica avvertenza di stare a capo chino, in atteggiamento da penitente, come San Vicinio dell'omonimo percorso ciclistico di Sarsina, di cui Anacleto è un entusiasta estimatore. E la notte devo dormire bocconi.
Visita di controllo alle 8 di domani e, se tutto va bene, si ritorna a Fort Nelson, pur con due giorni di ritardo. Ma forse Dino ce la può ancora fare a giungere a Fairbanks.
Almeno uno.

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